TEMATICA

Riconquista culturale e politica

ARCHITETTURA

Borgata Paraloup

LUOGO

Rittana
Valle Stura

Collezione di arte contemporanea nella ex Canonica – Rittana- Davide Curatola Soprana

ABOUT

Il ruolo politico dei territori, nuovi centri di produzione culturale. Il progetto di riqualificazione fisica diventa occasione di riconquista e riappropriazione di un luogo, riassegnando un’identità concreta e riconoscibile ai territori alpini.

Rittana

Italia

Arte sui muri di una casa -Rittana- Davide Curatola Soprana
Opera di Land Art lungo un percorso in costruzione -Rittana-Davide Curatola Soprana
Vista del borgo - Rittana-Gorré- Alessandro Guida
Edicola votiva sul sentiero -Rittana- Gorré- Alessandro Guida

TEMATICA

Riconquista culturale e politica

L'arrivo alla Borgata Paraloup -Rittana- Isabella Sassi Farìas
L'arrivo alla Borgata Paraloup -Rittana- Isabella Sassi Farìas
L'arrivo alla Borgata Paraloup -Rittana- Isabella Sassi Farìas
La borgata Paraloup -Rittana- Isabella Sassi Farìas
I pascoli sopra Paraloup -Rittana- Isabella Sassi Farìas

"il mio obiettivo è una risposta a lungo termine attraverso il coinvolgimento della comunità su una dimensione culturale. Lo faccio oggi per quelli che verranno."

Giacomo Doglio

Sindaco di Rittana
Rudere -Rittana- Gorré- Alessandro Guida
Rudere -Rittana- Gorré- Alessandro Guida
Apertura di una strada forestale sotto borgata Paraluop - Rittana- Borgata Paraluop- Alessandro Guida
Piccolo borgo abbandonato -Rittana- Tetto Pollino- Alessandro Guida

Il racconto

Paraloup nasce a 1360m come un villaggio di alpeggi per il pascolo estivo. Teatro della resistenza partigiana tra il ‘43 e il ‘44, acqusisito e recuperato dalla Fondazione Nuto Revelli nel 2008, fa parte oggi di una rete di “luoghi della memoria” dalla valenza politica e culturale.
Il recupero archeologico della borgata, l'ultima delle oltre quaranta che formano il comune, sostanzia un programma culturale di sensibilizzazione e conoscenza di un luogo di formazione politica e di resistenza, di riattivazione del sistema produttivo dell’economia agro-pastorale e di accoglienza, “un luogo che si rigenera attraverso una rinnovata alleanza con la montagna", spiega la direttrice della fondazione Nuto Revelli.

Nuove alleanze pubblico/privato

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Borgata Valliera

LUOGO

Castelmagno
Valle Grana

TEMATICA

Riconquista culturale e politica

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Borgata Paraloup

LUOGO

Rittana, Valle Stura
Collezione di arte contemporanea nella ex Canonica - Rittana- Davide Curatola Soprana

ABOUT

Il ruolo politico dei territori, nuovi centri di produzione culturale. Il progetto di riqualificazione fisica diventa occasione di riconquista e riappropriazione di un luogo, riassegnando un’identità concreta e riconoscibile ai territori alpini.
Arte sui muri di una casa -Rittana- Davide Curatola Soprana
Opera di Land Art lungo un percorso in costruzione -Rittana-Davide Curatola Soprana
Vista del borgo - Rittana-Gorré- Alessandro Guida
Edicola votiva sul sentiero -Rittana- Gorré- Alessandro Guida

TEMATICA

Riconquista culturale e politica

L'arrivo alla Borgata Paraloup -Rittana- Isabella Sassi Farìas
L'arrivo alla Borgata Paraloup -Rittana- Isabella Sassi Farìas
La borgata Paraloup -Rittana- Isabella Sassi Farìas
I pascoli sopra Paraloup -Rittana- Isabella Sassi Farìas
"il mio obiettivo è una risposta a lungo termine attraverso il coinvolgimento della comunità su una dimensione culturale. Lo faccio oggi per quelli che verranno."

Giacomo Doglio

Sindaco di Rittana
Rudere -Rittana- Gorré- Alessandro Guida
Apertura di una strada forestale sotto borgata Paraluop - Rittana- Borgata Paraluop- Alessandro Guida
Piccolo borgo abbandonato -Rittana- Tetto Pollino- Alessandro Guida

Il racconto

Paraloup nasce a 1360m come un villaggio di alpeggi per il pascolo estivo. Teatro della resistenza partigiana tra il ‘43 e il ‘44, acqusisito e recuperato dalla Fondazione Nuto Revelli nel 2008, fa parte oggi di una rete di “luoghi della memoria” dalla valenza politica e culturale.
Il recupero archeologico della borgata, l'ultima delle oltre quaranta che formano il comune, sostanzia un programma culturale di sensibilizzazione e conoscenza di un luogo di formazione politica e di resistenza, di riattivazione del sistema produttivo dell’economia agro-pastorale e di accoglienza, “un luogo che si rigenera attraverso una rinnovata alleanza con la montagna", spiega la direttrice della fondazione Nuto Revelli.

Nuove alleanze pubblico/privato

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Borgata Valliera

LUOGO

Castelmagno, Valle Grana

Borgata Paraloup

Riconquista culturale e politica

Paraloup in occitano significa ‘al riparo dai lupi’ si trova a 1360m di quota, ed è l’ultima frazione del comune di Rittana, un comune nella bassa Valle Stura questa volta. Si tratta di una dozzina di baite utilizzate come alpeggio nel periodo estivo e poi dimenticate. Questo luogo, oggi ‘paesaggio della memoria’, ha ospitato il primo quartier generale della storia partigiana tra il settembre del ‘43 e la primavera del ‘44. Il recupero archeologico sostanzia un programma culturale di sensibilizzazione e conoscenza di un luogo di formazione politica e di resistenza, di riattivazione del sistema produttivo dell’economia agro-pastorale e di accoglienza turistica. Le baite oggi ospitano un museo interattivo, delle sale espositive, un archivio, un ristorante, un rifugio e poi, affacciato sulla grande distesa boscata che guarda a valle, un teatro all’aperto. 

Nel 2008 la fondazione Nuto Revelli acquista le baite con un proprio fondo di dotazione e avvia il restauro del sito grazie al contributo di un gruppo di architetti tra cui Dario Castellino e Valeria Cottino che ci hanno accolto e accompagnato durante la visita al sito insieme alla direttrice della Fondazione, Beatrice Verri. Il progetto di riqualificazione fisica dello spazio-borgata di Paraloup riassegna un’identità concreta e riconoscibile a questo luogo reinserendolo nel sistema territoriale del comune di Rittana e dell’Unione montana della Valle Stura con cui cerca di costruire una sinergia di lungo termine e ampio respiro tutta da definire. 

Il comune, infatti, è estremamente frammentato – oltre 40 borgate – molte ancora in stato di abbandono, altre nuovamente abitate sulla scia della rinascita di Paraloup. Da 20 anni ormai Rittana era morta. Non succedeva nulla. 12 anni fa aveva chiuso l’ultimo negozio, oggi di nuovo attivo, mentre l’unica trattoria che troviamo ha riaperto i battenti dopo 10 anni. Una volta nel capoluogo ce n’erano 7. Giacomo Doglio è un architetto-urbanista e un appassionato di arte contemporanea e da due anni il primo cittadino di Rittana. Conosce profondamente questi territori anche se non vi ha mai abitato stabilmente. Nonostante l’assenza di risorse che pongono questi piccoli comuni di fronte a delle difficoltà oggettive – bassissima capacità amministrativa e nessun operaio – il sindaco non si perde d’animo e sceglie lo sviluppo culturale per riposizionare il territorio di Rittana sulla mappa dei centri di crescita artistica delle valli cuneesi, per ritrovare un’identità perduta e poter supportare adeguatamente il processo avviato dalla fondazione Nuto Revelli su Paraloup. 

Emerge una riflessione che non può riguardare la sola valle di Rittana, ma che deve necessariamente coinvolgere la rete dei comuni dell’Unione Montana e la dimensione intervalliva a livello provinciale. (È necessaria) una ridefinizione del peso politico e culturale dei territori alpini che parte necessariamente dalle comunità. “Ma se non hai nulla, come partecipi? Cosa fai?” riflette Giacomo Doglio (sindaco di Rittana) Paraloup ha bisogno di un riconoscimento territoriale. Ma Rittana fino a tre anni fa non aveva gli strumenti per giocare un ruolo attivo nel processo di rigenerazione. 

L’obiettivo del sindaco è oggi una risposta a lungo termine. Il coinvolgimento della comunità su una dimensione culturale. Lo fa oggi, per quelli che verranno. Per questo, da quando è sindaco, ha dato avvio ad una serie di mostre di arte contemporanea con artisti illustri (Ego Bianchi, 2018; Piero Gilardi 2019; Ugo Nespolo, 2020) e una collezione di pezzi unici 20×20 a cui si aggiungono ogni anno nuove opere esposte presso la pinacoteca del comune. In apertura di mandato, nel 2017, il comune partecipa ad un bando per fronteggiare la desertificazione commerciale attraverso un progetto quinquennale sul tema della memoria come momento attivo di vita. Quattro livelli di lettura: la memoria delle culture locali; i cicli vitali della natura; le terre lontane dei migranti; la storia locale. Si realizzano una serie di attività laboratoriali coi bambini – cinema, musica, orticoltura (semina e raccolto delle patate), e attività di ripulitura e manutenzione della canonica per accogliere la nuova pinacoteca. 

Già alla fine degli anni 70, l’amministrazione aveva avviato un’iniziativa che puntava a promuovere l’arte nella valle, attraverso una serie di interventi artistici (di carattere laico) sui muri delle case del capoluogo. Ma oggi l’arte diventa azione collettiva, riconquista il territorio, esce dal nucleo abitato e si inoltra nei boschi dove sta nascendo un percorso che riunisce land art/storia/paesaggio e natura. Un antico tracciato che attraversa i boschi, le borgate, le valli, i pascoli e che accoglie opere d’arte realizzate da artisti diversi che spendono un periodo di tempo a Rittana con dei programmi di residenza temporanea.

Dal 2008 ad oggi, Paraloup ha visto una grande trasformazione. “In montagna comanda la montagna”, ci dice Dario Castellino. Arrivano nuovi abitanti anche nelle altre borgate, ma molte, dei moltissimi nuclei di case, sono sepolte nella vegetazione e ancora da riscoprire.

Oggi la borgata Paraloup è un luogo strategico per lo sviluppo del territorio ed è in fase di ulteriore trasformazione in termini di governance. La fondazione riprende infatti la gestione diretta per rafforzarne la dimensione culturale cercando di definire una strategia territoriale capace di scendere sul terreno e legare metaforicamente i territori vallivi di Rittana, delle Valli Stura, Po, Varaita, Maira e oltre il confine francese attraverso i nuovi centri che sono laboratori di pratiche e di promozione culturale. Luoghi che assumono un carattere catartico. Trasformativo. 

È azione culturale, di consapevolezza e riappropriazione. Autodeterminazione. Esserci e decidere insieme il proprio futuro. Il sindaco di Méolans-Revel esorta i suoi concittadini e ricorda che ‘Il faut que la communauté prend les choses en main”. Quello che Antonio De Rossi descrive come ‘una nuova identità del fare, che vede le persone agire insieme per il bene comune’. Parla di Ostana ma fa riferimento ad un modo nuovo di agire e di abitare i territori montani. Devi esserci è imperativo. E devi agire. Il centro culturale Lou Pourtoun è oggi un luogo fisico, ma soprattutto è la sede della cooperativa di Comunità Viso a Viso creata per “immaginare lo sviluppo del paese, per capire quali servizi potessero essere utili alla comunità e creare una rete di produttori e artigiani locali. Un luogo che ospita eventi culturali, organizza attività e accoglie tutti. Un luogo per ritrovarsi come comunità e co-progettare il futuro del paese”. È un cambiamento culturale assunto e fatto proprio da chi ha deciso di abitare, vivere e frequentare questi luoghi. È, soprattutto, un impegno quotidiano che si costruisce giorno per giorno grazie a nuovi pionieri dei territori alpini che fanno di questa scelta un modello di vita. 

A Romette, les Allouviers si propongono come paradigma di un nuovo modo di intendere ‘l’abitare’. Nasce una comunità in cui si decide cosa è meglio per il bene della collettività. Nasce un gruppo che condivide degli intenti, dei compagni di viaggio, con cui si cercano gli strumenti e le risorse per realizzarlo. Ma perché questo cambio culturale diventi azione politica, ci vogliono delle Amministrazioni lungimiranti e coraggiose, capaci di creare le condizioni favorevoli perché le cose accadano e disponibili a lavorare con le proprie comunità riconoscendosi attori progettanti del territorio alpino. A monte, una visione che vuole andare oltre il tempo e immaginare il paese per chi verrà domani.